Fabriken Furillen

Gotland Sweden

Il primo contatto che stabiliamo con le cose è l’immagine e a volte arrivano dalle superfici le prime emozioni. Alla visione del Fabriken Furillen, nella penisola settentrionale di Gotland, restiamo incantati e commossi. In una terra abbandonata, ex cava mineraria, a nord del nord, l’uomo ha realizzato accoglienza e poesia. Di fronte mare, alle spalle foresta. Appena scendi dall’auto senti il desiderio di fermarti. Devi prendere ciò che vedi: il mare, le colline di ghiaia, i mille risvolti di grigio. Intuisci la perfezione della natura e la bravura dell’uomo che ha scommesso sul nulla. Scopri il molo solitario laggiù in fondo, scorgi un sentiero tra gli alberi, immagini la spiaggia sottile. Il sole scende e il cielo diventa opaco. Nella sala del ristorante piccoli lumini brillano accanto ai piatti, camerieri sorridenti con lunghi grembiuli antracite conducono leccornie sopra ai tavoli, “whipped butter” da spalmare su pane sottile croccante. Il pescato del giorno arriva dentro ciotole di ceramica spessa che fa pendant coi grembiuli, accompagnato da gamberi rosa, patate nella buccia, rape brasate, veli di ravanello, ciuffi di rafano e uova del pollaio fronte mare. La nostra stanza si chiama Studio e potrebbe ospitare una famiglia numerosa, ha una cucina, uno stereo, una stufa di ghisa e legna da ardere, un lungo tavolo, due sofa e due poltrone. La mattina cuciniamo i pancakes e le patate dentro la pentola di ghisa a fuoco lento. Gli svedesi ci danno consigli sulla cottura. Poi prendiamo i nostri vassoi di legno e ci sediamo fuori. Sarà un buon giorno.

Parole e immagini Meraviglia Paper.

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